Sentenza, Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, 2 ottobre 2020, n. 21992, Giurisdizione – Azione di rivalsa della struttura sanitaria pubblica

Nel caso di specie, i giudici di legittimità sono stati investisti della seguente questione: “se la domanda di rivalsa/regresso proposta dall’azienda sanitaria, quale pubblica amministrazione, … Leggi il resto

Sentenza, Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, 5 novembre 2021, n. 32198 – Assegno di divorzio all’ex coniuge – convivenza stabile:

La Suprema Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere se l’ex coniuge titolare dell’assegno di divorzio, in virtù di una sua sopravvenuta convivenza stabile e duratura con un terzo soggetto, perda automaticamente il diritto al predetto contributo, il quale non potrà essere ripristinato neppure al momento della cessazione della predetta convivenza.
Sul punto, i giudici di legittimità, chiariscono che la scelta libera e responsabile di costituire una nuova famiglia produce conseguenze solo sulla componente assistenziale dell’assegno di divorzio, in applicazione del principio di autoresponsabilità. Non trova invece giustificazione, in caso di convivenza stabile e duratura del coniuge beneficiario, la perdita anche della componente compensativo-perequativa dell’assegno di divorzio, la quale non è sostituita e non può essere recuperata all’interno della nuova coppia di fatto.
Ciò comporta che, in caso di passaggio a nuove nozze, il coniuge beneficiario perderà l’assegno di divorzio automaticamente mentre, in caso di convivenza di fatto, è necessario un accertamento giudiziale in termini di stabilità e decorrenza della convivenza, che dovrà essere dedotta e provata dall’onerato. Solo a questo punto, il giudice potrà decidere in termini di rimodulazione o cessazione dell’assegno di divorzio.
Diversamente, il coniuge che chiede il riconoscimento della componente compensativa dell’assegno dovrà provare, anche con il ricorso a presunzioni, la mancanza dei mezzi adeguati e una disparità economico- patrimoniale tra i coniugi, dovuta al sacrificio del richiedente alle sue aspettative professionali e reddituali per il miglior andamento della vita matrimoniale.
Il giudice, a questo punto, dovrà valutare la misura di tale squilibrio, considerare se quest’ultimo è stato compensato dalle scelte patrimoniali adottate in costanza di matrimonio o da altri introiti e, infine, valutare il parametro di cui all’art. 5 della L. 898/1970, vale a dire la durata del rapporto matrimoniale che acquista grande importanza.
Se a termine di questo giudizio, si accerti che la mancanza di mezzi adeguati derivi da rinunce professionali non compensate al momento dello scioglimento del matrimonio, il coniuge più debole ha comunque diritto all’assegno di divorzio, in funzione perequativo- compensativo, parametrato al contributo dato durante il matrimonio.
In virtù di ciò, sarebbe più funzionale, sia sotto il profilo economico che di prevenzione di eventuali conflittualità, prevedere l’erogazione della componente perequativa – compensativa dell’assegno in un unica soluzione o distribuirla in un numero limitato di anni, sotto forma di assegno temporaneo che, secondo l’odierna disciplina, non può essere disposto dal giudice; quindi tale risultato potrà raggiungersi attraverso l’auspicabile accordo delle parti.

Sentenza, Corte di Cassazione, II Sezione Civile, 8 maggio 2008, n. 11410 – Vizi della Cosa Venduta e Concorso tra responsabilità contrattuale e non contrattuale

La vicenda traeva origine dalla fornitura di una partita di tappi di sughero viziati. In particolare, dopo aver imbottigliato il vino, il compratore vendeva, a … Leggi il resto

Ordinanza, Corte di Cassazione, Sezione II Civile, 23 settembre 2021, n. 25864 -Apertura munita di inferriata – Luce.

In questa occasione i giudici di legittimità hanno chiarito che un’apertura munita di inferriata, tale da non consentire la prospectio nel fondo vicino, è classificabile … Leggi il resto

Ordinanza interlocutoria, Corte di Cassazione, I Sezione Civile, 5 ottobre 2021, n. 26932, Divorzio – Pensione di reversibilità all’ex coniuge

La Corte di Cassazione ha rinviato a nuovo ruolo in attesa della decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità costituzionale dell’art. 9, III co., della L. … Leggi il resto

Sentenza, Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civili, 17 settembre 2015 n. 18213, Locazione – Simulazione- Canone fittizio

La vicenda traeva origine dalla stipula di un contratto di locazione ad uso abitativo contenente un canone apparente e la contestuale stipula di una negozio … Leggi il resto

Sentenza, Corte Supreme di Cassazione, III Sezione Civile, 10 maggio 2021, n. 12225, Effetti Indesiderati del farmaco – Responsabilità della casa farmaceutica per prodotto difettoso

La vicenda traeva origine dall’assunzione di un farmaco di una nota casa farmaceutica, poi ritirato dal mercato, che aveva provocato al consumatore una grave patologia. … Leggi il resto

Sentenza, Corte Suprema di Cassazione, Sezioni Unite Civili, 19 aprile 2021, n. 10243, Giudizi “de potestate” – Residenza abituale del minore al momento della domanda- Giurisdizione del giudice italiano

La vicenda traeva origine dalla proposizione da parte della madre di un minore, con residenza stabile in Italia da più di un anno, della domanda … Leggi il resto

Sentenza, Corte Suprema di Cassazione, I Sezione Penale, 12 marzo 2021, n. 9887, Infortuni sul lavoro – Reato ex art. 437 c.p

In questa occasione, i giudici di legittimità hanno, in via preliminare, stabilito che è inammissibile il deposito di motivi nuovi in una casella di posta … Leggi il resto